Il cannabidiolo, o più semplicemente CBD, sta nutrendo sempre più interesse per i suoi benefici sul corpo e sulla mente e per questo è oggetto di diversi studi. Tra le tante ricerche in corso molte si concentrano sugli effetti del CBD sulla pressione sanguigna che stanno dando risultati piuttosto interessanti.
Iniziamo allora con il dire che il CBD è una sostanza presente nelle piante di canapa, usata già dall’antichità come antidolorifico, ansiolitico e in generale per le sue proprietà lenitive e calmanti. Come ben sappiamo, invece, la pressione sanguigna è la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie durante il battito cardiaco. La si misura attraverso due valori: la pressione sistolica, che è il valore massimo quando il cuore si contrae, e la pressione diastolica, ovvero il valore minimo quando il cuore si rilassa. Vengono considerati normali i valori attorno al 120/80 mmHg.
Diverse ricerche hanno quindi indagato gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna per capire se un’assunzione regolare di CBD possa influenzarla positivamente o negativamente.
Un primo studio pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Investigation ha concluso che il CBD può ridurre la pressione sanguigna in situazioni di stress, contribuendo a mantenere il cuore più sano. Un altro studio, condotto su animali, ha dimostrato invece che assumere CBD con regolarità riduce in modo significativo la pressione sanguigna, non solo nelle situazioni di stress ma anche a riposo.
C’è però chi è giunto a risultati opposti. Un articolo pubblicato nel British Journal of Clinical Pharmacology ha infatti ipotizzato che il CBD potrebbe aumentare temporaneamente la pressione sanguigna, sebbene l’effetto sia transitorio e non persistente nel tempo.
Chi ha ragione? Probabilmente entrambi!
Effetti del CBD sulla pressione sanguigna: positivi o negativi?
Dare una risposta univoca è infatti impossibile perché gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna variano da individuo a individuo. Ogni persona reagisce in modo diverso agli agenti esterni e ci sono molti fattori che influenzano le reazioni del nostro organismo. Gli effetti del CBD sulla pressione sanguigna possono infatti variare in base alla dose assunta, lo stato di salute generale e l’interazione con altri farmaci. Per questo, soprattutto in caso di patologie, è sempre bene chiedere un consulto medico.
Il CBD però ha anche un’elevata capacità di ridurre lo stress e l’ansia, come confermano ad esempio studi pubblicati sul National Library of Medicine. Dal momento che ridurre i livelli di stress può aiutare a migliorare la salute cardiovascolare, si può dire che indirettamente il CBD possa avere un’influenza positiva anche sulla pressione sanguigna.
In ogni caso gli studi sugli effetti del CBD sulla pressione sono ancora in fase iniziale. Servono quindi nuove ricerche per comprendere appieno gli impatti che questo prezioso cannabinoide può avere sul sistema cardiovascolare.
Se è vero però che attualmente non ci sono quindi prove concrete per affermare che il CBD possa essere utilizzato come trattamento primario per problemi di pressione sanguigna, è anche ormai assodato che il CBD sia in grado di regolare molte funzioni corporee e quindi di infondere un generale stato di benessere. Il consiglio, quindi, è provare ad assumerlo partendo da dosaggi molto bassi e verificare la reazione del nostro organismo.
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