A volte si sente parlare di effetti benefici della Marijuana nella cura contro il cancro. Trattandosi di una patologia molto seria, è bene però non fare confusione e soprattutto non dare false speranze. Iniziamo allora con il dire che esiste una correlazione CBD e cancro e in effetti il cannabidiolo può avere effetti positivi per i pazienti oncologici.
Non è invece corretto dire che la canapa possa essere utilizzata come cura contro il cancro. La canapa e tutti i suoi derivati, infatti, non sono medicinali e non possono quindi essere assunti in sostituzione dei farmaci tradizionali, soprattutto in presenza di patologie gravi come un tumore. Nel caso del cancro, può però aiutare i pazienti ad affrontare al meglio la malattia e soprattutto gli effetti collaterali delle terapie, prima fra tutte la chemioterapia.
La canapa contiene infatti una sostanza molto importante, il CBD appunto, che non ha effetti psicoattivi ma molte proprietà utili per alleviare i sintomi oncologici. Tutto questo è stato dimostrato anche clinicamente ed è riconosciuto a livello mondiale.
Al momento, invece, non esistono sufficienti studi clinici che dimostrino la reale efficacia della cannabis nel bloccare e contrastare le cellule tumorali. In passato sono state fatte alcune ricerche su topi da laboratorio affetti da cancro cerebrale. Alle cavie è stato somministrato THC, l’altro cannabinoide presente nella pianta di canapa che però, a differenza del CBD, in Italia è considerato illegale a causa dei suoi effetti sballanti. L’esperimento ha comunque dato esiti incoraggianti: nei topi trattati con THC si registrarono significative regressioni del tumore e un aumento della sopravvivenza.
Mancano però studi clinici più approfonditi che confermino l’efficacia dei cannabinoidi anche sugli umani e somministrando CBD. Ecco perché, allo stato attuale, non si può dire che il CBD possa curare il cancro.
Gli effetti positivi del CBD nei pazienti affetti da cancro
Si può invece affermare con assoluta certezza che il CBD dia preziosi benefici se usato come palliativo nella cura del cancro. Integrando quindi la terapia tradizionale con la somministrazione di olio CBD o altri derivati della canapa si possono ottenere importanti effetti, tra cui:
- attenuazione del dolore: il CBD è un ottimo antidolorifico naturale, sia per disturbi leggeri e temporanei, sia per patologie gravi come tumori o malattie degenerative
- riduzione della nausea: la nausea è uno dei principali effetti negativi dei trattamenti chemioterapici. Con il CBD si riesce però a ridurla sensibilmente consentendo al paziente di tollerare con più facilità i postumi delle cure
- aumento dell’appetito: molte persone affette da cancro lamentano inappetenza. Il CBD però, aiuta a regolare molte funzioni metaboliche tra cui anche la sensazione di fame
- rafforzamento delle difese immunitarie: oltre ad essere un eccellente antiossidante, il CBD rinforza anche il sistema immunitario
- regolazione dell’umore, ansia e sonno: il CBD è un toccasana anche per la mente, non solo per il corpo. Aiuta infatti a migliorare l’umore, è un efficace ansiolitico e facilita l’addormentamento, migliorando quindi anche il sonno.
In generale, quindi, il CBD può essere molto utile per migliorare la qualità della vita di un paziente oncologico. Alleviando i dolori e dando un supporto anche sul piano psicologico, offre un prezioso sostegno per affrontare le difficoltà di ogni giorno.
Ogni caso va però valutato a sé quindi è importante chiedere sempre un consulto medico. Lo specialista, conoscendo la situazione clinica, saprà infatti fornire dosaggi e indicazioni precise.
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