Ami la botanica e vuoi sapere quando avviene la fioritura della cannabis e quali sono le fasi di crescita della pianta? Continua a leggere per avere le risposte che stai cercando! La coltivazione della cannabis richiede una conoscenza approfondita delle sue fasi di sviluppo, in particolare della fase di fioritura, il momento più importante per ottenere un prodotto di qualità. Comprendere a fondo cosa accade durante questa fase permette di intervenire nel modo più adeguato, ottimizzando la resa, l’aroma e il contenuto di cannabinoidi e CBD.
Le fasi di crescita e fioritura della pianta di cannabis
Il ciclo di vita della cannabis si articola in diverse fasi ben distinte:
- germinazione,
- fase vegetativa,
- pre-fioritura,
- fioritura.
Durante la germinazione, il seme si apre e produce il primo fittone e i cotiledoni. Questa fase è seguita da quella vegetativa, in cui la pianta sviluppa il suo apparato fogliare e si rinforza per sostenere la futura produzione di fiori.
La durata della fase vegetativa può variare a seconda della genetica e delle condizioni ambientali, ma in media si estende da due a sei settimane. È durante questo periodo che la pianta ha bisogno di un’illuminazione costante, solitamente con un fotoperiodo di 18 ore di luce e 6 ore di buio, per stimolare una crescita rigogliosa. L’azoto rappresenta un elemento chiave in questa fase, favorendo lo sviluppo delle foglie e degli steli. Per produrre un olio di CBD che mantenga le qualità organolettiche della pianta è consigliabile sempre seguire le fasi di fioritura senza velocizzare in alcun modo il processo di crescita ma attendendo il momento giusto di ogni fase fino alla raccolta. Ogni genere di prodotto a base di canapa, deve le sue caratteristiche di qualità fin dal modo in cui viene coltivata la pianta, per questo ogni fase legata alla coltivazione non deve essere trascurata.
L’inizio della fioritura della cannabis: segnali da osservare
La fioritura ha inizio quando la pianta percepisce un cambiamento nella durata del giorno, solitamente passando a un fotoperiodo di 12 ore di luce e 12 di buio. Questo vale per le varietà fotoperiodiche, mentre le genetiche autofiorenti iniziano a fiorire indipendentemente dal ciclo di luce, solitamente dopo 3-5 settimane dalla germinazione.
I primi segnali dell’avvio della fioritura sono la comparsa dei pistilli bianchi nei nodi tra rami e fusto nelle piante femmine, e la formazione dei sacchetti pollinici nelle piante maschili. In coltivazioni finalizzate alla produzione di CBD, è essenziale individuare ed eliminare tempestivamente i maschi per evitare l’impollinazione e garantire una fioritura ottimale delle femmine.
Le fasi di sviluppo e maturazione della pianta
La fioritura si articola a sua volta in più sottostadi. Durante le prime due settimane, la pianta continua a crescere in altezza (stretching) e si concentra sulla formazione dei primi fiori. In questa fase è importante ridurre leggermente l’apporto di azoto e aumentare quello di fosforo e potassio, nutrienti fondamentali per lo sviluppo della pianta.
A partire dalla terza settimana, i fiori iniziano a prendere forma più definita e si ricoprono di resina e tricomi, specialmente nelle varietà CBD ricche di principi attivi. La densità delle cime e il profumo diventano più evidenti. Tra la quinta e la settima settimana si raggiunge il picco della fioritura, con cime ben formate, compatte e ricche di terpeni. In questa fase, mantenere condizioni ambientali stabili è essenziale: umidità tra il 40% e il 50%, temperatura intorno ai 22-26°C e una buona ventilazione per evitare muffe e funghi.
Quando raccogliere la cannabis: qual è il momento giusto
Capire il momento esatto per raccogliere la cannabis è fondamentale per ottenere il massimo della qualità. Osservando i tricomi al microscopio, si può notare il cambiamento di colore da trasparente a lattiginoso, fino all’ambra. Nelle coltivazioni CBD-oriented, il raccolto si effettua generalmente quando la maggior parte dei tricomi è lattiginosa, segno di massima concentrazione di cannabinoidi e terpeni.
Una raccolta anticipata non permette di ottenere delle proprietà aromatiche ottimali, mentre un ritardo eccessivo può comportare la degradazione del CBD in altri composti meno attivi. Dopo la raccolta, è indispensabile procedere a un’adeguata essiccazione e concia per stabilizzare i principi attivi e preservare l’aroma.